La Villa dei Misteri

La cosiddetta Villa dei Misteri è una delle ville rustiche pompeiane -dista meno di 1 km a nord-ovest della città stessa-  meglio conservate. Gli studiosi la considerano una villa suburbanum appartenuta forse a Livia, moglie di Ottaviano Augusto. Nel corso dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. è stata ricoperta di cenere ed altri materiali, ma per nostra fortuna le decorazioni interne e gran parte dell’architettura esterna non hanno subito gravi danni; gli scavi archeologici iniziati nel 1909 hanno riportato alla luce, oltre agli affreschi, anche numerosi corpi di persone sorprese dall’eruzione, la cui posizione è stata preservata nel tempo dalla cenere solidificatasi intorno ad essi, caratteristica che rende il sito di Pompei uno tra i più affascinanti al mondo.

La megalografia della Villa dei Misteri a Pompei, realizzata da un pittore sconosciuto e con uno stile molto originale, lontano da influssi e modelli esterni, è il più grande gruppo di figure dipinte (23) tramandato dall’antichità classica e anche oggi mantiene intatto tutto il suo fascino misterioso dovuto al suo profondo significato religioso. Infatti la villa prende il nome da i culti dionisiaci raffigurati nei suoi affreschi detti appunto “misterici”.

MISTERI

Come si vede nell’immagine sopra, il grande fregio pittorico copre interamente le pareti di una sala rettangolare pavimentata a quadri bianchi e neri e le pareti del fondo su cui sono dipinti i personaggi sono di uno sfarzoso e intenso rosso cinabro. La sala era originariamente una oecus, cioè un salone di ricevimento adibito a triclinio ossia il locale in cui veniva servito il pranzo.

In questo post analizzeremo le figure rappresentate e la simbologia ad esse correlata.

Nomen omen

Nell’arco degli anni sono state proposte svariate interpretazioni su questa raffigurazione, la quale  per molti aspetti resta ancora oggi indecifrabile. La più probabile ed esaustiva è quella che la vede come decorazione  eseguita per l’occasione di un matrimonio, conferendole un senso unitario e fortemente religioso.

Secondo questa interpretazione, la decorazione rappresenta la specifica cerimonia di iniziazione della sposa al rito nuziale, simbolicamente rappresentata dalle nozze di Dioniso e Arianna. Questa scelta ci  rivela il bisogno di consolidare il matrimonio (visto non più come un mero contratto) in un ordine religioso, integrando la ritualità nella vita quotidiana e  la forza dell’energia generatrice – cara al Dio – in una rete di regole rituali definite al fine di proteggerle da un’eventuale profanazione.

Si pensa infatti che la scelta del tema sia stata dettata dalle credenze religiose dei proprietari della Villa, i quali sicuramente credevano nei misteri orfici / dionisiaci ed erano devoti a Dioniso il quale incarna lo spirito di tutto ciò che vuole vivere: il dio della vegetazione selvaggia, della fertilità, il principio per cui dalle cose vive si genera la vita,  nonché archetipo della rinascita della vita indistruttibile.

Dioniso e Arianna esempio di felicità

 

Dioniso ebbro si abbandono tra le braccia di Arianna

Dioniso ebbro si abbandona tra le braccia di Arianna

Cosí dentro la sua casa in lutto per questa morte il crudele Teseo provò su di sé il dolore che aveva inflitto ad Arianna dimenticandola. E lei guarda tristemente la nave allontanarsi trafitta in cuore dai mille affanni che la tormentano. Ma nell’altra parte, volteggia Bacchos fiorente di giovinezza, col suo corteggio di Satiri e il Niseno Sileno, che te richiede, o Arianna, preso da amore per te… 

CATULLO, CARME, LXIV 251-4

In quest’ottica il personaggio principale dell’affresco non è più Dioniso ma è Arianna che rappresenta il potere femminile, la capacità di evocare le forze generatrici della natura e di risvegliare ed eccitare gli istinti della sessualità maschile. La domina seduta rappresenta probabilmente una sposa già iniziata, mentre la giovane donna che si pettina guardandosi allo specchio è la futura sposa intenta a prepararsi.

Il rito come sostenuto in precedenza è fondato sui misteri orfico/dionisiaci  i quali assicureranno alla coppia fecondità, fedeltà e felicità: infatti tale rituale ci mostra che la coppia divina altro non è che l’archetipo della coppia umana dove Arianna è l’ideale sposa iniziata, modello di felicità divina e umana. Il rito nuziale simboleggia l’ingresso dell’iniziata in una sfera superiore di conoscenza, dove attraverso delle prove iniziatiche il profondo mistero che Dioniso ha rivelato per amore ad Arianna è qui svelato alla futura sposa.

Attraverso i personaggi femminili del mito qui ritualizzato, la religiosità sacralizza ed eleva la sessualità umana concepita come un mistero sacro e vissuta come esperienza divina. Il matrimonio terreno diventa così sacro e rende possibile percepire attraverso l’ unione umana la sua origine divina e decreta il rapporto ideale tra sessualità e istituzione, fra uomo e dio, tra cielo e terra.

 

Scena della catechesi
Scena della catechesi
Scena della flagellazione (C)
Scena della flagellazione  e fine del rito

Pubblicato da Effie

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3 pensieri riguardo “La Villa dei Misteri

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